L’ELISIR DI GIOVINEZZA
Il Re del regno di Sassonia non sopportava l’idea di invecchiare e di non poter godere così delle sue enormi ricchezze in salute e con ancora la facoltà di ragionare. Quando ormai aveva i capelli bianchi e la gobba, e il bastone era rimasto il suo ultimo alleato, decise di tentare l’impossibile.
Chiamò a corte tutti i più grandi esperti di scienza, magia e alchimia: i corridoi dei suo castello erano invasi da stregoni, scienziati, alchimisti e veggenti.
Ma alla vecchiaia pareva non esserci rimedio: eppure lui voleva ingannarla e farsi anche beffa della morte!
Infuriato e sempre più stanco e grigio, cominciò a cacciare dal castello uno ad uno i vari esperti di magia ed esperimenti, dando loro dei gran calcioni nel sedere.
Ma proprio prima di cacciare l’ultimo, questo arrivò di corsa da uno degli infiniti corridoi tenendo in mano una provetta da laboratorio di color rosso acceso, che fumava ancora.
«Guardi sua maestà! Ce l’ho fatta, con questa tornerà giovane e non invecchierà mai più!».
«Dammi qua!» lo scorbutico Re gliela strappò di mano.
Il Re così, esaltato per la grande notizia, si recò nella camera matrimoniale. Mentre si osservava compiaciuto allo specchio, pronto ad assaporare l’eterna giovinezza, venne interrotto dall’arrivo della Regina.
«Così quella roba rossa sarebbe il frutto di tanta fatica? Era necessario smuovere centinaia di stregoni solo per ottenere la pelle più idratata?».
«Certo: la salute del Re, prima di tutto. Pelle idratata…» poi scoppiò a ridere come se trattenesse le risate da tutta la vita.
«Guarda come torno giovane e potente!».
Era sul punto di bere la pozione magica quando la moglie, ora conscia delle sue losche trame, si lanciò addosso a lui nel disperato tentativo di non fargliela ingerire.
Con un goffa caduta il Re si trovò a terra di schiena e un po’ del contenuto della provetta gli finì sul braccio destro. Mentre questa era a mezz’aria, pronta a frantumarsi a terra, la moglie la afferrò, un attimo prima che arrivasse a contatto con il pavimento.
«Ecco che fine fa la tua eterna giovinezza!» e lanciò fuori dalla finestra la provetta con il contenuto magico.
Il Re continuò ad invecchiare, sempre più gobbo e cattivo e frustrato dal suo fallimento, mentre il suo braccio destro era rimasto tonico, muscoloso e privo di impurità.
La pozione continuò a produrre il miracolo della giovinezza, ma a beneficiarne fu Arturo, il grosso pesce rosso del lago ai piedi del castello. Da quando la provetta fu lanciata nel lago dove viveva, smise di invecchiare e rimase un pesce giovane, forte e immortale. Il re e la regina morirono, le famiglie si succedettero e il castello ne rimaneva impassibile: ma Arturo, il grande pesce rosso, continuava a vivere e ad essere testimone del futuro.